Sommer e Donnarumma rappresentano due tipologie di portieri apparentemente diversi, sia per caratteristiche tecniche che per struttura fisica. Entrambi, però, hanno inciso in modo decisivo nel portare le loro squadre in finale di Champions League 2025, a dimostrazione di quanto sia importante il ruolo del portiere ai massimi livelli continentali.
Le loro storie, le loro recenti prestazioni e persino il loro passato offrono spunti affascinanti che vanno oltre il semplice ruolo difensivo. Un curioso filo conduttore li lega anche fuori dal campo: si ritroveranno a Monaco insieme a Gianluca Spinelli, attuale preparatore di Sommer e in passato di Donnarumma, sia nel PSG che in nazionale, con cui il portiere italiano è ancora molto legato e continua a sentirsi abitualmente.
Yann Sommer: L'Eroe Inatteso, Ma Necessario
Sommer è stato uno dei grandi protagonisti dell'impresa dell'Inter nel raggiungere la finale. La sua prestazione contro il Barcellona è stata "epica" e le sue parate sono già considerate "storia della Champions". Sette parate all'andata e sette al ritorno contro i blaugrana, senza contare quanto fatto anche contro il Bayern.
Al termine della partita del 6 maggio, in molti hanno subito paragonato la sua parata su Yamal alla "parata mostruosa su Messi" di Julio Cesar nella semifinale del 2010. Un parallelismo che non può che legare l'Inter di Inzaghi a quella che vinse l’ultima Champions, sebbene l’esito sia ancora da scrivere nel momento in cui preparo questo pezzo…
L’altezza non conta
Nonostante sia considerato "un po' basso" per un portiere moderno (1.83m), soprattutto rispetto a colleghi come Courtois (2m) o lo stesso Donnarumma (1.96m), Sommer ha dimostrato di poter raggiungere gli stessi risultati.
Per compensare l'altezza, adotta "gesti unici e personali", mantenendo le mani "molto vicine al suolo" e facendo affidamento su un posizionamento tattico perfetto, rapidità, lettura del gioco, velocità cognitiva e coordinazione eccezionale.
Arrivato all'Inter per 6.9 milioni di euro dopo essere stato ceduto dal Bayern Monaco (dove era arrivato per 9 milioni), Sommer era stato criticato e ritenuto "incapace di occupare spazio" e non abbastanza forte per i dirigenti bavaresi. Un ex giocatore del Bayern, Didi Hamann, che lo aveva criticato in passato, vede ora la sua presenza in finale come "la risposta di un campione".
Gianluigi Donnarumma: La Metamorfosi e il Peso del Passato
"Il più protagonista di tutti" sarebbe un buon titolo per il portiere italiano, fondamentale nel percorso a eliminazione della squadra francese. Tra Liverpool, Aston Villa e Arsenal, i tifosi inglesi avranno avuto notti difficili nel rivedersi i suoi interventi nei pensieri. Evidentemente, tutto ciò che è Inghilterra esalta il ragazzo di Castellammare di Stabia.
La stampa europea, che non ha lesinato in critiche in altre occasioni, gli ha riconosciuto un ruolo fondamentale. Grandi elogi, dopo grandi critiche, anche eccessive in alcune occasioni, ma giustificate dalle enormi aspettative nei suoi confronti.
Ma cosa è successo in così poco tempo, quando lo scorso autunno fu messo in panchina da Luis Enrique?
La Metamorfosi e il "Morso del Ragno"
La sua recente "crescita spaventosa" è stata attribuita al lavoro del giovane preparatore spagnolo Borja Álvarez. Ma c'è anche una suggestione più affascinante: la cicatrice rimediata in uno scontro a dicembre con Singo potrebbe avergli cambiato la carriera, trasformando un evento traumatico in un punto di forza, come un "morso del ragno di Spiderman". Ovviamente si tratta di un caso, però dal ritorno in campo, Gigio sembra aver sviluppato una forza e una sicurezza ancora maggiore.
Torniamo al preparatore dei portieri, Álvarez, 33 anni, che ha sostituito Spinelli e ha "rivoluzionato la preparazione" e le prestazioni di Donnarumma. Arrivato al PSG nel 2023, scelto da Luis Enrique, ha modificato il sistema di allenamento collaudato del portiere italiano, che si è affidato completamente ai suoi metodi. Uscire dalla comfort zone della sua routine è stata definita "la decisione più saggia" della sua vita professionale.
Considerato un "predestinato" fin da bambino, Donnarumma impressionava già giocando contro ragazzi più grandi, parando tutto e persino calciando punizioni. Non ancora adolescente, prima di trasferirsi al Milan, fu per qualche giorno "di proprietà" dell'Inter, con l'accordo con il padre raggiunto e il trasferimento organizzato. Fu l'intervento di Mino Raiola, facendo leva sulla fede milanista del padre e con una telefonata di Galliani, a convincere la famiglia a virare sul Milan.
Nonostante le lodi come portiere, la sua figura è segnata dal modo in cui ha lasciato il Milan. Zvonimir Boban lo ha definito "una storia molto dolorosa e anche molto poco dignitosa" e "quasi imperdonabile", criticando la scelta fatta per ragioni economiche più che sportive, in contrasto con il punto di vista di Paolo Maldini. Anche Fabio Capello ha sottolineato come non abbia lasciato il Milan "da persona corretta".
Ma il possibile interesse dell'Inter per Donnarumma è reale? Alcune testate online hanno più volte rilanciato questa ipotesi, ma la trovo francamente irrealistica e solo in uno scenario molto specifico: un arrivo a parametro zero nel 2026, e solo se Josep Martinez (l'altro portiere dell'Inter) venisse ceduto per una maxi offerta.
Pallone d'Oro: Donnarumma e Sommer tra i papabili?
Considerando che in questa stagione non si sono disputate competizioni per nazionali, l'attenzione nella scelta del vincitore del Pallone d'Oro potrebbe concentrarsi maggiormente sui giocatori che hanno avuto un impatto significativo nella vittoria della Champions League. In questo scenario, le prestazioni di Donnarumma con il PSG e di Sommer con l'Inter potrebbero seriamente renderli tra i maggiori candidati al titolo di miglior giocatore del mondo, aprendo un capitolo inedito nella storia del premio.
Immaginando la vittoria dell’uno o dell’altro nella Champions, le possibilità che uno di loro vinca il premio penderebbero più verso l’italiano, forte della vittoria anche in Ligue 1 e di un percorso complessivamente più impattante, almeno fino a questo momento.
Nell’Inter, la stagione di Lautaro, soprattutto in Champions, potrebbe renderlo più adatto a vincerlo, ma siamo davvero nel campo delle ipotesi, dove nulla è concreto.
Conclusione
La finale mette di fronte non solo due squadre, ma anche due portieri con percorsi diversi: la rivincita silenziosa di Sommer contro il clamore e la rinascita di Donnarumma. Entrambi hanno dimostrato di essere decisivi per il successo delle proprie squadre in questa stagione di Champions League.
Il loro confronto in porta sarà uno degli aspetti più attesi e cruciali della partita a Monaco, con il destino del trofeo che passerà anche dalle loro mani.